Rivoluzione Digitale nella PA Italiana: Il Cammino del 2024-2026

piano triennale PA 2024 - 2026Rivoluzione Digitale nella PA Italiana: Il Cammino del 2024-2026

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Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 stabilisce la roadmap per l’accelerazione della digitalizzazione della PA italiana. Prioritizza la trasformazione digitale per rendere i servizi pubblici più accessibili, efficienti e sicuri. Evidenzia l’importanza di:

  • Governance e Organizzazione: Strutturare la PA per favorire l’innovazione e l’adattabilità alle nuove tecnologie.
  • Competenze Digitali: Sviluppare le competenze del personale della PA per guidare e gestire il cambiamento digitale.
  • Servizi e Piattaforme Digitali: Creare servizi digitali user-friendly per cittadini e imprese, sfruttando le piattaforme digitali per la condivisione delle informazioni.
  • Infrastrutture e Sicurezza: Investire in infrastrutture robuste e sicure, compreso il cloud, per sostenere il volume e la complessità dei servizi digitali.
  • Dati e Intelligenza Artificiale: Utilizzare dati e AI per migliorare i processi decisionali e l’efficienza dei servizi pubblici.

Indice del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026

  1. Introduzione
    • Finalità del Piano triennale
    • Strategia
    • Modello strategico
    • Principi guida
    • Percorso di elaborazione del Piano triennale
    • Articolazione del Piano e guida alla lettura
  2. Parte Prima – Componenti strategiche per la trasformazione digitale
    • Capitolo 1: Organizzazione e gestione del cambiamento
      • Ecosistema digitale amministrativo
      • Collaborazione istituzionale
      • Ruolo del Responsabile e dell’Ufficio per la transizione al digitale
      • Competenze digitali per il Paese e per la PA
      • Monitoraggio
      • Strumenti per l’attuazione del Piano
      • Risorse e fonti di finanziamento
    • Capitolo 2: Il procurement per la trasformazione digitale
  3. Parte Seconda – Componenti tecnologiche
    • Capitolo 3: Servizi
    • Capitolo 4: Piattaforme
    • Capitolo 5: Dati e Intelligenza Artificiale
    • Capitolo 6: Infrastrutture
    • Capitolo 7: Sicurezza informatica
  4. Credits
  5. Ringraziamenti
  6. Appendice – Glossario
  7. Parte Terza – Strumenti
    • Strumento 1 – Approvvigionamento ICT
    • Strumento 2 – Gestione associata dell’ICT
    • Strumento 3 – Servizi prioritari secondo l’eGovernment benchmark
    • Strumento 4 – Smart Area: servizi digitali territoriali avanzati
    • Strumento 5 – Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione

Questo indice riflette la struttura e i contenuti principali del documento, fornendo una panoramica chiara degli argomenti trattati e delle aree di intervento per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione italiana nel triennio 2024-2026.

Introduzione

Il “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026” rappresenta un documento fondamentale che delinea la roadmap per la digitalizzazione e l’innovazione dei servizi pubblici in Italia. Con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, l’accessibilità e la sicurezza dei servizi pubblici, il Piano si pone come pilastro per la trasformazione digitale del Paese, affrontando le sfide e sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Finalità del Piano Triennale

La finalità primaria del Piano Triennale è accelerare il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA) per rendere i servizi più accessibili ai cittadini e alle imprese, migliorare l’efficienza operativa e promuovere l’innovazione. Si punta a realizzare un’amministrazione più aperta, trasparente e inclusiva, che sappia rispondere in modo efficace alle esigenze dei cittadini e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese.

Strategia

La strategia delineata nel Piano si basa su un approccio olistico che comprende la digitalizzazione dei processi interni della PA, lo sviluppo di servizi digitali per cittadini e imprese, l’adozione di infrastrutture tecnologiche avanzate e la promozione di competenze digitali. La strategia enfatizza l’importanza di un’azione coordinata e congiunta tra i vari livelli di governo e le diverse amministrazioni pubbliche.

Modello Strategico

Il modello strategico proposto si concentra su quattro pilastri principali: digitalizzazione, dati, infrastrutture e competenze. Ogni pilastro è considerato fondamentale per costruire una PA moderna e capace di affrontare le sfide del futuro. Questo modello mira a creare un ecosistema digitale integrato, in cui i dati e le tecnologie abilitanti come il cloud e l’intelligenza artificiale siano al centro del processo di trasformazione.

Principi Guida

Il Piano si fonda su principi guida come l’utente al centro, l’interoperabilità, la sicurezza, l’innovazione aperta e la sostenibilità. Questi principi sono essenziali per garantire che la trasformazione digitale sia inclusiva, sicura e sostenibile nel lungo termine. L’attenzione all’utente finale assicura che i servizi digitali siano progettati per essere facilmente accessibili e utilizzabili da tutti i cittadini.

Percorso di Elaborazione del Piano Triennale

Il percorso di elaborazione del Piano Triennale è stato caratterizzato da un’ampia consultazione con stakeholder interni ed esterni alla PA, includendo esperti di tecnologia, rappresentanti delle imprese e del terzo settore. Questo approccio collaborativo ha permesso di raccogliere input e feedback preziosi per definire obiettivi e azioni strategiche che rispondano concretamente alle esigenze del Paese.

Articolazione del Piano e Guida alla Lettura

Il Piano è articolato in diverse sezioni che coprono tutti gli aspetti della trasformazione digitale, dalla governance e organizzazione del cambiamento fino alle componenti tecnologiche specifiche come servizi digitali, piattaforme, dati, intelligenza artificiale e infrastrutture. Ogni sezione del documento è strutturata per fornire una guida chiara e dettagliata agli obiettivi, alle azioni previste e agli indicatori di successo.

Concludendo, il “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026” si pone come un documento strategico cruciale per indirizzare l’evoluzione digitale della PA italiana. Attraverso la sua attuazione, l’Italia mira a costruire una pubblica amministrazione più efficiente, trasparente e vicina ai cittadini, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro in un mondo sempre più digitalizzato.

Parte Prima – Componenti Strategiche per la Trasformazione Digitale

Il “Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026” pone particolare enfasi sulle componenti strategiche necessarie per realizzare una trasformazione digitale efficace e sostenibile. Questa sezione del documento esplora i diversi aspetti dell’organizzazione e della gestione del cambiamento, delineando un percorso chiaro verso l’innovazione digitale.

Capitolo 1: Organizzazione e Gestione del Cambiamento

Ecosistema Digitale Amministrativo

Il Piano riconosce l’importanza di costruire un ecosistema digitale amministrativo solido, capace di supportare l’interazione e la collaborazione tra le varie entità della PA. Questo ecosistema si basa su piattaforme digitali condivise, standard aperti e interoperabili, che facilitano lo scambio di dati e servizi tra le amministrazioni.

Collaborazione Istituzionale

La trasformazione digitale richiede una stretta collaborazione tra tutti i livelli di governo e le diverse amministrazioni. Il Piano evidenzia l’importanza di meccanismi di governance condivisi e di iniziative di partenariato pubblico-privato, per accelerare l’adozione di soluzioni digitali innovative.

Ruolo del Responsabile e dell’Ufficio per la Transizione al Digitale

Il successo della trasformazione digitale dipende dalla leadership e dalla visione strategica. Il Piano sottolinea il ruolo cruciale del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) e dell’Ufficio per la transizione al digitale in ogni amministrazione, come figure chiave per guidare e coordinare gli sforzi di digitalizzazione.

Competenze Digitali per il Paese e per la PA

Un pilastro fondamentale del Piano è lo sviluppo delle competenze digitali, sia a livello nazionale che all’interno della PA. Vengono promossi programmi di formazione e aggiornamento professionale per equipaggiare i dipendenti pubblici con le competenze necessarie a navigare e gestire le sfide del digitale.

Monitoraggio

Il monitoraggio continuo dei progressi e degli impatti della trasformazione digitale è essenziale per valutare l’efficacia delle iniziative adottate e per apportare eventuali correzioni. Il Piano prevede sistemi di monitoraggio e valutazione basati su indicatori chiari e misurabili.

Strumenti per l’Attuazione del Piano

Per garantire l’attuazione efficace del Piano, vengono messi a disposizione strumenti operativi e linee guida specifiche. Questi strumenti supportano le amministrazioni nella pianificazione e realizzazione dei loro progetti di digitalizzazione, assicurando coerenza e qualità.

Risorse e Fonti di Finanziamento

L’attuazione del Piano richiede investimenti significativi. Vengono quindi identificate diverse fonti di finanziamento, sia nazionali che europee, per supportare le iniziative di digitalizzazione. Il Piano sottolinea l’importanza di un uso efficiente e mirato delle risorse finanziarie, per massimizzare l’impatto delle azioni intraprese.

In conclusione, la prima parte del Piano Triennale pone le basi per una trasformazione digitale coesa e inclusiva, attraverso una strategia ben articolata che copre organizzazione, gestione del cambiamento, sviluppo delle competenze e finanziamenti. Questi elementi sono cruciali per realizzare la visione di una pubblica amministrazione italiana moderna, efficiente e al servizio del cittadino nel digitale.

Capitolo 2: Il Procurement per la Trasformazione Digitale

Il Capitolo 2 del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 si concentra sul ruolo critico che il procurement (appalto) gioca nella trasformazione digitale del settore pubblico. Il capitolo evidenzia l’importanza di modernizzare e ottimizzare i processi di acquisto per favorire l’adozione di tecnologie innovative, efficienti e sostenibili.

Il Procurement per la Trasformazione Digitale

Il procurement viene identificato come un leva strategica per accelerare la digitalizzazione della PA. Il piano sottolinea la necessità di adottare un approccio al procurement che sia flessibile, trasparente e orientato all’innovazione. Ciò include l’adozione di procedure di appalto più agili, che possano rispondere rapidamente alle esigenze di innovazione tecnologica e alla dinamica evoluzione del mercato ICT.

Le Gare Strategiche per la Trasformazione Digitale

Le gare strategiche vengono promosse come strumento per implementare soluzioni digitali innovative all’interno della PA. Questo approccio mira a incentivare la partecipazione di PMI e startup nell’ecosistema degli appalti pubblici, facilitando così l’ingresso di nuove idee e soluzioni tecnologiche. Le gare strategiche sono intese a supportare specifici progetti di digitalizzazione che possono avere un impatto significativo sull’efficienza dei servizi pubblici e sull’accessibilità da parte dei cittadini.

Strumenti per l’Attuazione del Piano

Il capitolo delinea gli strumenti operativi e le risorse disponibili per supportare le amministrazioni nella gestione del procurement digitale. Questo include linee guida, piattaforme di e-procurement e sistemi di qualificazione per i fornitori che facilitano l’identificazione di soluzioni tecnologiche adeguate alle necessità della PA.

Risorse e Fonti di Finanziamento

Infine, vengono esplorate le risorse finanziarie e le fonti di finanziamento disponibili per supportare gli investimenti in tecnologie digitali attraverso il procurement. Il Piano sottolinea l’importanza di sfruttare fondi nazionali e europei, come quelli previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per finanziare iniziative di digitalizzazione strategica.

In conclusione, il Capitolo 2 del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 riconosce il procurement come un pilastro fondamentale per la trasformazione digitale della PA, promuovendo pratiche di appalto innovative e sostenibili che possano accelerare l’adozione di soluzioni digitali efficaci e inclusive

Capitolo 3: Servizi

Negli ultimi anni, la digitalizzazione è emersa come motore primario per l’innovazione nei servizi pubblici, con gli enti locali al centro di questo cambiamento significativo. L’adozione di tecnologie digitali gioca un ruolo cruciale nel migliorare l’efficienza, aumentare la trasparenza e garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Questo processo trasformativo richiede la definizione di un framework di riferimento che orienti e uniformi le scelte tecnologiche, con l’architettura a microservizi che emerge come una soluzione agile e scalabile. Questa permette di standardizzare i processi digitali e facilitare il change management all’interno delle organizzazioni governative locali.

Il Piano propone un’evoluzione del modello di interoperabilità, passando dalla mera condivisione dei dati alla condivisione dei servizi. Questo approccio mira a garantire che tutte le entità, anche quelle con carenze di know-how e risorse, possano cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione. I vantaggi dell’adozione di un’architettura basata su micro-servizi includono flessibilità, scalabilità, sviluppo agile, integrazione semplificata, resilienza e affidabilità.

Per gli enti locali che potrebbero non avere un know-how interno adeguato, l’architettura a microservizi offre l’opportunità di sfruttare soluzioni e servizi già sviluppati da altri enti. Questo non solo aiuta a colmare il divario informativo interno ma offre anche vantaggi significativi in termini di risparmio di tempo e ottimizzazione delle risorse.

La transizione verso un’architettura a microservizi richiede una gestione attenta del cambiamento, che coinvolge la formazione continua, il coinvolgimento attivo degli stakeholder, il monitoraggio dell’impatto del cambiamento e una comunicazione efficace. Questo approccio promuove una sostenibilità e una crescita collaborativa all’interno dell’ecosistema digitale, con enti come Regioni, Unioni o Enti capofila (HUB tecnologici) che svolgono ruoli fondamentali nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni tecnologiche e amministrative per facilitare l’integrazione e l’implementazione di processi innovativi.

La collaborazione istituzionale diventa un elemento chiave per costruire un futuro digitale condiviso e orientato all’innovazione, con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) che funge da strato centrale per la condivisione di dati e processi. L’interoperabilità, facilitata dall’PDND, permette un’interazione digitale fluida tra pubbliche amministrazioni, cittadini e imprese, promuovendo l’attuazione del principio “once only” che prevede che la PA non debba richiedere ai cittadini e alle imprese dati già in suo possesso.

Capitolo 4: Piattaforme

Il Capitolo 4 del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-26 si concentra sull’evoluzione delle piattaforme digitali della Pubblica Amministrazione, che svolgono un ruolo chiave nella digitalizzazione dei processi e dei servizi. Queste piattaforme, grazie alla loro maturità raggiunta, offrono servizi fondamentali a cittadini, imprese e altre amministrazioni, facilitando così l’interazione con la PA in modo più efficiente e intuitivo.

Panorama delle Piattaforme Nazionali

pagoPA: Consente pagamenti digitali veloci e intuitivi verso la PA, offrendo varie opzioni di pagamento elettronico e integrando servizi di incasso con soluzioni innovative. L’obiettivo è aumentare l’efficienza, semplificare la gestione dei pagamenti e ridurre l’uso del contante.

AppIO: Un progetto open source che fornisce un unico canale per accedere a tutti i servizi pubblici digitali, ponendo il cittadino al centro dell’interazione con la PA. L’app rende concreto l’articolo 64-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale, istituendo un punto di accesso unificato per i servizi digitali.

SEND: Piattaforma di Servizio Notifiche Digitali che rende più veloce, economico e sicuro l’invio e la ricezione delle notifiche a valore legale. Consente di scaricare documenti notificati e pagare eventuali spese online, alleggerendo gli enti dalla gestione delle comunicazioni legali.

SPID: Sistema Pubblico di Identità Digitale che consente l’accesso a tutti i servizi online della PA con un’unica identità digitale. A dicembre 2023, sono state rilasciate oltre 36 milioni di identità digitali SPID, evidenziando un’ampia adozione.

CIE: Carta di Identità Elettronica, gestita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, offre una rappresentazione digitale dell’identità del cittadino, con oltre 40 milioni di carte rilasciate a dicembre 2023.

NoiPA: Piattaforma dedicata al personale della PA per la gestione integrata dei processi HR, inclusi gli adempimenti normativi. Attraverso il portale Open Data NoiPA, è possibile consultare dati aggregati sulla gestione del personale.

Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0): Mirato a garantire la diffusione e l’accessibilità dei servizi di sanità digitale su tutto il territorio nazionale, per cittadini e operatori sanitari.

SUAP e SUE: Sportelli Unici per le Attività Produttive e per l’Edilizia, cruciali per la digitalizzazione e la semplificazione degli adempimenti per imprese e professionisti, contribuendo alla crescita economica e alla competitività.

Obiettivi e Risultati Attesi

Il Piano stabilisce obiettivi chiari per l’incremento dei servizi offerti attraverso queste piattaforme, mirando a una maggiore integrazione, efficienza e accessibilità dei servizi pubblici digitali. Si prevedono incrementi significativi nel numero di servizi disponibili su pagoPA e l’App IO, così come un aumento degli enti che utilizzano SEND, riflettendo un impegno verso un’amministrazione digitale più inclusiva e orientata all’utente.

Questo approccio integrato e orientato al miglioramento continuo delle piattaforme nazionali testimonia la volontà di promuovere una trasformazione digitale inclusiva e sostenibile all’interno della PA, per rendere i servizi pubblici più accessibili e efficienti per tutti i cittadini e le imprese

Capitolo 5: Dati e Intelligenza Artificiale

Open Data e Data Governance

La valorizzazione del patrimonio informativo pubblico è fondamentale per la Pubblica Amministrazione (PA) per affrontare le sfide dell’economia basata sui dati, supportare gli obiettivi della Strategia europea in materia di dati, garantire la creazione di servizi digitali a valore aggiunto, e fornire strumenti data-driven per i processi decisionali. Il Piano Triennale punta a costruire un’economia dei dati, superando le barriere legali e tecniche alla condivisione dei dati per sfruttare l’innovazione guidata dai dati.

Strategie e Normative

La Direttiva Europea (UE) 2019/1024, nota come Direttiva Open Data, e il recepimento italiano attraverso il Decreto legislativo n. 200/2021, stabiliscono le nuove regole tecniche per l’apertura dei dati e il loro riutilizzo. Questo include dati di elevato valore in diverse categorie tematiche, come dati geospaziali e ambientali, dati meteorologici, e dati statistici. Il Regolamento di esecuzione (UE) 2023/138 identifica specifiche serie di dati di elevato valore e le relative modalità di pubblicazione e riutilizzo.

Interoperabilità e Qualità dei Dati

Per la creazione di servizi digitali efficienti, è essenziale garantire l’interoperabilità e la qualità dei dati scambiati tra gli enti erogatori di servizi. Questo include l’uso di semantica comune per assicurare la coerenza e la consistenza dei dati. Le PA devono seguire un processo di apertura dei dati che include identificazione, analisi, arricchimento, modellazione, validazione e pubblicazione, secondo le Linee Guida AGID.

Obiettivi e Azioni

  • Obiettivo 5.1: Favorire la condivisione e il riutilizzo dei dati tra le PA e da parte di cittadini e imprese, aumentando il numero di dataset aperti di tipo dinamico e il numero di dataset disponibili attraverso servizi di rete conformi al framework INSPIRE.
  • Obiettivo 5.2: Aumentare la qualità dei dati e dei metadati per assicurare conformità agli standard europei e nazionali, migliorando la documentazione dei dataset e la tempestività di aggiornamento.

Azioni Istituzionali e per le PA

Le azioni includono l’aggiornamento del Catalogo nazionale dei dati aperti, formazione sulle politiche open data, adeguamento dei metadati ai dati di elevato valore, e pubblicazione di report sui dati di elevato valore documentati. Le PA devono adeguare i metadati, documentare i dataset nei cataloghi nazionali, e partecipare a formazione e sensibilizzazione sulle politiche open data.

Questo capitolo delinea un percorso chiaro per la gestione e il riutilizzo dei dati pubblici, sottolineando l’importanza dell’open data e della data governance per una PA più trasparente, efficiente e al servizio dei cittadini.

Capitolo 6: Infrastrutture

Razionalizzazione delle Infrastrutture e Cloud

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 pone un accento particolare sulla razionalizzazione delle infrastrutture IT e sull’adozione del cloud, delineando una strategia complessiva che mira a ottimizzare le risorse, migliorare la sicurezza e incrementare l’efficienza dei servizi pubblici digitali.

Le amministrazioni sono invitate a migrare i loro sistemi informatici verso l’infrastruttura del Polo Strategico Nazionale (PSN) o altre infrastrutture della PA che rispettano i requisiti definiti dal Regolamento cloud e infrastrutture. Questo passaggio strategico è finalizzato a superare la frammentazione delle risorse e a ridurre i costi, evitando la costruzione di nuovi data center e promuovendo invece il consolidamento e la migrazione verso soluzioni cloud qualificate.

Creazione del PSN e Migrazione Cloud

Il PSN, gestito con autonomia rispetto ai fornitori extra UE, è destinato ad ospitare dati e servizi strategici nazionali. La sua creazione è stata guidata dalla necessità di proteggere i dati sensibili e garantire la sicurezza nazionale. Il Piano sottolinea anche l’importanza della qualificazione dei fornitori di cloud pubblico per assicurare che i livelli di servizio offerti siano conformi ai requisiti di sicurezza, affidabilità e conformità normativa.

Nel 2023, sono stati realizzati significativi progressi con oltre 300 amministrazioni che hanno aderito alla migrazione verso il PSN, beneficiando di servizi professionali di migrazione, housing, hosting e cloud. Questo movimento verso il PSN evidenzia un impegno concreto verso un’infrastruttura digitale più centralizzata e sicura.

Cloud Federato e Infrastrutture di Prossimità

Il Piano riconosce inoltre il concetto di cloud federato, che permette alle amministrazioni di valorizzare i propri data center attraverso la razionalizzazione e l’adeguamento ai requisiti di sicurezza e efficienza. In aggiunta, viene introdotto il concetto di infrastrutture di prossimità (edge computing), che avvicina le risorse di calcolo agli utenti, migliorando la latenza e l’efficienza dei servizi digitali.

Strategia e Normativa

La strategia di razionalizzazione e migrazione verso il cloud è supportata da un solido contesto normativo nazionale ed europeo che include il Codice dell’Amministrazione Digitale, la Strategia Cloud Italia e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo quadro normativo fornisce le linee guida per la sicurezza, la capacità elaborativa, il risparmio energetico e la qualità dei servizi cloud.

Obiettivi e Azioni

Il Piano stabilisce obiettivi chiari per la migrazione delle amministrazioni verso infrastrutture e servizi cloud qualificati, includendo target specifici per il 2024, 2025 e 2026. Per supportare queste ambizioni, vengono delineate linee di azione istituzionali e per le PA, che coprono la migrazione cloud, la gestione dei servizi in cloud, e l’adozione di infrastrutture di prossimità.

Strumenti e Finanziamenti

Per facilitare l’attuazione del Piano, sono previsti strumenti come il Manuale di abilitazione al Cloud, framework di lavoro per il programma nazionale di abilitazione al cloud e un kit di metodologie, strumenti e buone pratiche. Le risorse finanziarie includono gare strategiche ICT di Consip e finanziamenti del PNRR, dimostrando un impegno significativo verso l’innovazione digitale delle infrastrutture della PA italiana.

Capitolo 7: Sicurezza Informatica

Il settimo capitolo del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 tratta in modo approfondito la sicurezza informatica, ponendola come pilastro fondamentale nel contesto della digitalizzazione dei servizi pubblici. Di seguito, un riepilogo dei punti salienti:

Scenario attuale

  • Evoluzione Tecnologica e Rischi Cyber: L’evoluzione delle tecnologie moderna, pur semplificando e ottimizzando i procedimenti amministrativi, ha introdotto nuovi rischi, esponendo imprese e servizi pubblici a potenziali attacchi informatici. La sicurezza e la resilienza delle reti e dei sistemi informatici diventano dunque cruciali per la protezione dei dati e dei servizi essenziali dello Stato.
  • Riforma dell’Architettura Nazionale Cyber: L’adozione del decreto-legge n. 82 del 14 giugno 2021, che istituisce l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), mira a sviluppare e rafforzare le capacità cyber nazionali. La Strategia Nazionale di Cybersicurezza pone l’accento sulla sicurezza dell’ecosistema digitale che supporta i servizi pubblici, con un occhio di riguardo ai beni ICT.

Obiettivi e Azioni

  • Governance della Cybersicurezza: Implementazione di modelli di gestione centralizzati della cybersicurezza per uniformare la protezione across PA.
  • Gestione e Mitigazione del Rischio Cyber: Definizione di processi di gestione dei rischi sia interni sia nella catena di fornitura IT.
  • Sensibilizzazione e Formazione: Promozione della cultura della cybersicurezza attraverso piani di formazione mirati per il personale della PA.
  • Contrasto ai Rischi Cyber: Distribuzione di Indicatori di Compromissione (IoC) e fornitura di strumenti per l’autovalutazione dei sistemi esposti ai rischi cyber.

Strumenti e Finanziamenti

  • Servizi Cyber Nazionali: Attivazione di servizi come HyperSOC, il Portale Servizi Agenzia (ACN), e altre risorse dedicate alla gestione del rischio cyber.
  • Linee Guida e Formazione: Pubblicazione di linee guida e realizzazione di corsi di formazione per rafforzare le competenze in ambito cybersecurity della PA.
  • Finanziamenti: Supporto tramite il PNRR e fondi dedicati all’attuazione e alla gestione della Strategia nazionale di cybersicurezza.

La sicurezza informatica si conferma un asse portante per la trasformazione digitale della PA, richiedendo un approccio olistico che integri tecnologie, processi e formazione per fronteggiare efficacemente i rischi cyber.

Parte Terza 

Strumenti del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 introduce strumenti specifici volti a supportare la trasformazione digitale e l’innovazione tecnologica nelle amministrazioni pubbliche. Questi strumenti sono progettati per facilitare l’approvvigionamento ICT, promuovere la gestione associata dell’ICT, e migliorare l’erogazione dei servizi prioritari, tra gli altri obiettivi. Di seguito, una sintesi dei primi due strumenti discussi nel documento:

Strumento 1 – Approvvigionamento ICT

Questo strumento si concentra sulla definizione di contratti di approvvigionamento ICT in linea con gli obiettivi del Piano Triennale, utilizzando il Piano delle Gare strategiche Consip. È mirato a tutte le pubbliche amministrazioni e cerca di fornire indicazioni operative per l’acquisto di servizi ICT in modo efficiente e conforme agli obiettivi strategici. Gli Accordi Quadro Consip e gli indicatori di digitalizzazione giocano un ruolo chiave in questo processo, consentendo alle amministrazioni di acquistare rapidamente i servizi necessari per la loro transizione digitale.

Strumento 2 – Gestione associata dell’ICT

L’obiettivo di questo strumento è esaminare i principi generali della gestione associata dell’ICT, con un focus particolare sulle Unioni di Comuni. Il documento analizza i fattori abilitanti che favoriscono l’implementazione di sistemi di gestione associata dell’ICT, con un’attenzione particolare all’organizzazione dei servizi intercomunali. Viene esplorato il ruolo delle community e della collaborazione digitale, sottolineando l’importanza della qualificazione dei centri servizi per una gestione ICT efficiente e cooperativa.

Entrambi gli strumenti riflettono l’impegno del Piano Triennale nel promuovere l’innovazione digitale attraverso pratiche di approvvigionamento strategico e modelli organizzativi collaborativi, al fine di migliorare la capacità delle pubbliche amministrazioni di rispondere in modo efficace e efficiente alle esigenze dei cittadini e delle imprese.

Strumento 3 – Servizi prioritari secondo l’eGovernment benchmark

Questo strumento si concentra sui servizi che hanno un impatto significativo sull’efficienza e l’efficacia dell’e-Government. L’obiettivo è migliorare i servizi pubblici digitali, rendendoli più accessibili, inclusivi e orientati all’utente. Basandosi sui benchmark europei, la PA italiana si impegna a:

  • Valutare i servizi esistenti per identificarne le lacune e le aree di miglioramento.
  • Implementare soluzioni innovative che rispondano efficacemente ai bisogni dei cittadini e delle imprese.
  • Monitorare e misurare i progressi attraverso indicatori specifici, confrontandoli con gli standard europei per garantire l’allineamento con le migliori pratiche internazionali.

Strumento 4 – Smart Area: servizi digitali territoriali avanzati

Questo strumento mira a promuovere lo sviluppo di aree urbane intelligenti (Smart Cities) e territori digitalizzati, sfruttando tecnologie avanzate per migliorare la qualità della vita, l’efficienza energetica, la mobilità sostenibile e l’accessibilità dei servizi pubblici. Le iniziative possono includere:

  • Implementazione di infrastrutture digitali per la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati.
  • Sviluppo di piattaforme integrate per la gestione intelligente dei servizi territoriali, come il trasporto pubblico, la gestione dei rifiuti e l’illuminazione pubblica.
  • Promozione della partecipazione cittadina attraverso l’utilizzo di app e portali dedicati per migliorare l’interazione con l’amministrazione pubblica.

Strumento 5 – Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione

L’obiettivo è sfruttare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale (AI) per trasformare i servizi pubblici, migliorare l’efficienza operativa e fornire soluzioni personalizzate ai cittadini. Le linee guida possono includere:

  • Definizione di un quadro etico e normativo per l’uso responsabile dell’AI, assicurando trasparenza e protezione dei dati.
  • Sviluppo di competenze specifiche nell’ambito dell’AI all’interno della PA, attraverso programmi di formazione e aggiornamento.
  • Realizzazione di progetti pilota per testare l’applicazione dell’AI in vari ambiti della PA, come la sanità, la sicurezza pubblica e la gestione delle risorse.

Questi strumenti rappresentano passi fondamentali verso una trasformazione digitale inclusiva e sostenibile della Pubblica Amministrazione italiana, in linea con gli obiettivi del Piano Triennale e le direttive europee. La realizzazione di questi strumenti necessita di un approccio coordinato, che coinvolga tutte le parti interessate, dall’amministrazione centrale agli enti locali, dal settore privato alla società civile, per garantire che la digitalizzazione porti benefici concreti a tutti i cittadini.

Rivoluzione Digitale nella PA Italiana: Il Cammino del 2024-2026ultima modifica: 2024-02-12T19:19:24+01:00da puma1973a