Neuralink: Il Registro dei Pazienti Ora Aperto ai Cittadini del Regno Unito

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Neuralink: Il Registro dei Pazienti Ora Aperto ai Cittadini del Regno Unito

La società di neurotecnologia Neuralink ha annunciato l’apertura del suo registro dei pazienti in un terzo paese. Dopo gli Stati Uniti e il Canada, ora anche i cittadini del Regno Unito possono candidarsi per sapere se possono qualificarsi per future indagini cliniche di Neuralink nel Regno Unito.

La società fondata da Elon Musk cerca pazienti di età superiore ai 18 anni che soffrono di quadriplegia, paraplegia, perdita della vista, perdita dell’udito, incapacità di parlare o amputazione maggiore degli arti sopra o sotto il gomito e sopra o sotto il ginocchio.

Purtroppo, attualmente Neuralink non sta conducendo alcuna indagine clinica nel Regno Unito. Il registro si apre come database per futuri studi per i quali i candidati potrebbero essere considerati.

Dal gennaio scorso, l’azienda sta conducendo il suo primo trial clinico chiamato PRIME (Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface). Questo coinvolge Noland Arbaugh, il primo paziente di Neuralink che soffre di quadriplegia – una disfunzione o perdita di funzione motoria e sensoriale nell’area cervicale del midollo spinale, che tipicamente comporta l’impairment di tutti e quattro gli arti.

Questo studio prevede il posizionamento di un piccolo impianto, invisibile a livello estetico, in una parte del cervello che pianifica i movimenti. Il dispositivo è progettato per interpretare l’attività neurale di una persona, permettendole di operare un computer o uno smartphone semplicemente intendendo muovere un cursore.

Lo studio mira a valutare la sicurezza dell’impianto Link e del robot chirurgico R1 di Neuralink e ad esaminare la funzionalità iniziale dell’interfaccia cervello-computer (BCI) per consentire alle persone con quadriplegia di controllare dispositivi esterni con i loro pensieri.

Arbaugh si è dichiarato felice di migliorare la sua vita grazie all’interfaccia cervello-computer; tuttavia, il Wall Street Journal ha riportato che l’85% dei 64 sottilissimi fili contenenti elettrodi – originariamente collegati direttamente al cervello – si è spostato, riducendo le prestazioni del chip cerebrale.

Neuralink ritiene che inserire i fili più in profondità nel cervello risolverà il problema e ha già pianificato di inserire il Link nel cervello di un altro paziente – un piano già approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) che supervisiona il trial clinico.

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